Storia di Phy

Le chiedevano se era una spia. Se aveva portato armi ai ribelli. Se aveva avuto l’incarico di parlare di Gesù. Ogni volta che rispondeva di no la picchiavano di più. L’hanno picchiata e stuprata per giorni. Phy è una ragazza di etnia Hmong, una delle minoranze etniche del Laos. Come migliaia di altri del suo popolo si era rifugiata in Thailandia. Ma è stata rimpatriata in Laos. Alla fine è riuscita a fuggire. È tornata nell’unico posto dove poteva sperare di trovare aiuto: il campo profughi. La storia di Phy appare nell’appendice del rapporto presentato da Medici Senza Frontiere, sotto il titolo “I pericoli di essere rimandati indietro”. Dal 2005 MSF è presente nel campo rifugiati Hmong nella provincia di Petchabun, in Thailandia. Ma oggi ha annunciato che sarà costretta a rinunciare alla sua missione se non cesserà la politica di deportazione dei profughi. I Hmong scontano un antico peccato. Negli anni Sessanta e Settanta combatterono contro i comunisti del Pathet Lao e l’esercito nordvietnamita. Una guerra segreta organizzata dalla Cia, finanziata col traffico d’oppio e costata quasi settantamila vite Hmong, guerriglieri e civili. Nel 1975 il loro comandante, il generale Vang Pao, si rifugiò negli Stati Uniti. Alcuni dei suoi fedeli riuscirono a seguirlo. Migliaia fuggirono in Thailandia. Altre migliaia restarono alla macchia portando con sé le famiglie. Di questi ultimi ne sono sopravvissuti circa 1600, nascosti nella giungla del Laos centrale. Vang Pao ha continuato a finanziarli e rifornirli d’armi, sacrificandoli al sogno di una rivolta nel paese. Finché non è stato arrestato in California con l’accusa di voler rovesciare il governo lao. Poco dopo il governo Thailandese ha intensificato il rimpatrio forzato dei rifugiati. I Hmong sono stati sacrificati dai loro ex alleati: vogliono ristabilire rapporti economici e strategici con i paesi con cui erano in guerra quarant’anni fa. Vite di scambio negli equilibri planetari.

La storia degli ultimi Hmong nella giungla Lao in un reportage di Al Jazeera


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