Pirati della strada

Ennesimo incidente stradale che si trasforma in tragedia. Dopo lo scontro si è accesa una violenta discussione tra i due ragazzi e i due uomini che viaggiavano sui mezzi coinvolti. Più tardi, quando i ragazzi pensavano che la questione fosse risolta ed erano tranquilli al bar, sono stati freddati dagli altri due e da un gruppo di loro amici. Sembra un episodio di cronaca abbastanza comune.
Il fatto è che è accaduto a Pegu, una città 50 chilometri a nord di Rangoon, in Birmania. Secondo i media controllati dalla giunta militare l’episodio è stato provocato da una bravata di due giovani ubriachi.
Secondo quanto riferisce Burma Partnership, organizzazione degli oppositori birmani in esilio, i due ragazzi, Aung Thu Hein, 22 anni, e Soe Paing Zaw, 18, viaggiavano su un trisciò (una bicicletta risciò) che si è scontrata con una moto dove viaggiavano due ufficiali dell’esercito. Dopo la discussione i due militari e altri loro camerati si sono messi in caccia. Finché hanno ritrovato i ragazzi e li hanno uccisi.
Per minimizzare le conseguenze dell’esecuzione e placare il risentimento degli amici delle vittime, le autorità locali hanno offerto alle famiglie un milione di kyat (poco meno di 800 euro). In cambio avrebbero dovuto tacere. Forse perché non hanno accettato e si sono permesse di protestare, i corpi dei due ragazzi sono sati immediatamente cremati senza permettere a genitori e parenti di dar loro un ultimo saluto.
In realtà questo è un episodio di cronaca abbastanza comune. Per la Birmania.
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Il manifesto funebre di Aung Thu Thein. L’unico diritto concesso ai genitori. Foto: Mizzima
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