Tu chiamale emozioni

Qualche giorno fa ho parlato con Aung San Suu Kyi. Era il suo compleanno. Poche parole scambiate al telefono con una linea disturbatissima. Probabilmente disturbata da qualcuno in ascolto. Ma sono state sufficienti a emozionarmi profondamente. La voce di Daw, la Signora, è una bella voce di donna, forte, chiara (l’articolo è stato pubblicato su Il Sole 24 Ore).
Il mattino seguente ho seguito un’altra storia. Sono andato alla ricerca degli ultimi scorci del vecchio porto di Bangkok. Ho percorso una lunghissima, traballante passerella di legno marcio sopra un canale fangoso. E sono sbucato su un molo dov’era ormeggiata una vecchia carretta del mare. Esattamente il posto che cercavo. E ancora una volta mi sono emozionato.
P1020767
Se continui a cercarle, quando meno te l'aspetti, le Storie le senti, le vedi. Poi devi raccontarle.
Ma questa è un’altra Storia.
|