L’ultima frontiera

Il Borneo è stato definito “l’ultima frontiera ai confini del mito”. La frontiera di quel mito l’ho attraversate molte volte. E ogni volta era più difficile uscirne, col corpo e con la mente. Una volta ho rischiato di non uscirne proprio. Non tutto intero, almeno. Ma è la mente, soprattutto, a restarne invischiata in una ragnatela di sensazioni, visioni, sogni: dopo due settimane in quell’ambiente non riesci più a venirne fuori.
Ci ripenso perché un vecchio amico mi ha invitato a partecipare a un libro sugli italiani nell’Oceano Pacifico. E ho scelto di scrivere il capitolo su Odoardo Beccari, un naturalista fiorentino che, tra il 1865 al 1878, esplorò le foreste dell’estremo sud-est asiatico. Spesso rimanendo isolato per mesi. Così le descrisse: “Infiniti e variati sono gli aspetti sotto i quali si presenta, come i tesori che nasconde…Il suo mistero, sacro alla scienza, tanto appaga lo spirito del credente, quanto quello del filosofo indagatore”. Si comprende perché i suoi resoconti abbiano ispirato Salgari. Ma Beccari non è personaggio salgariano. E’ più complesso, come si rivela nel suo “Nelle foreste del Borneo”, dalla scrittura piena di passione, considerazioni filosofiche, anche poetiche. Ricorda meglio certi personaggi conradiani, lo stesso Conrad.
Cominciando a documentarmi su Beccari, scopro nuove storie, ne riscopro altre disperse tra i files, tornano in mente letture e ricordi di viaggio. Si compone un intreccio di trame e personaggi in cui appaiono mari, foreste e grandi fiumi, bassifondi e alti fondali, pirati e cacciatori di pirati, gentiluomini di fortuna e sfortunati avventurieri, commercianti, esploratori, vecchie carrette e Land Rover.
Perduto in questa biblioteca di babele, penso che l’unico modo di uscirne sia riprendere un cammino, uno qualsiasi. Magari cominciando proprio da questi Bassifondi. Prima che la memoria dei passi si perda anch’essa, quando i sogni si confondono con gl’incubi e le visioni con i fantasmi.
Il Borneo - è scritto nell'introduzione a “La follia di Almayer” di Conrad - è uno di quegli scenari che sono una “metafora delle azioni che vi accadono”.


|