The Fixer

Il più famoso, ormai una leggenda nei peggiori bar di Bangkok, Saigon e dintorni, era Jack Shirley. Nel suo curriculum vantava una lunga esperienza come agente della CIA durante la guerra del Vietnam. A quanto raccontano e raccontava lui stesso era stato un killer dell’Agenzia che aveva “zapped”, eliminato, una dozzina di bad boys. Dopo la guerra si era stabilito in Thailandia ed era divenuto uno dei più quotati Fixer, richiesto dai produttori di Hollywood che volevano girare un film in Sud-est asiatico. Il Fixer, infatti, deve avere le stesse qualità del killer. Conoscere bene l’ambiente in cui si muove, avere i contatti giusti, essere rapido ed efficiente. L’unica differenza è che il Fixer non uccide, organizza. E’ una specie di guida che assiste giornalisti, operatori economici, chiunque voglia intraprendere una qualsiasi iniziativa in un paese “volatile”, instabile o problematico. In alcuni casi si confonde o è confuso con lo Stringer, un giornalista freelance che raccoglie notizie e informazioni per le agenzie stampa o per i corrispondenti e gli inviati ufficiali. Ma chi vuole davvero frugare nelle zone d’ombra, non troverà miglior collaboratore, e a volte amico, di un bravo Fixer. Senza contare che è divenuto uno status symbol.
Ho anch’io un Fixer. Anzi, più d’uno.
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