Bangkok Noir

Bangkok è una città a molti colori. Come i suoi taxi. Ma non trovi un taxi nero.
Il nero sembra un colore rimosso, sopraffatto dalle luci. Forse perché ce n’è troppo. Negli slum, nei bassifondi, nei soi, i vicoli, sotto le strisce di cemento metropolitana e delle tangenziali sopraelevate. Ma allora non è un colore, è uno scuro, un’ombra, un’assenza di luce. Accade anche per molte storie di questa città. Sono confinate nel lato oscuro della realtà e della magia che qui sono inestricabili. Qualche volta annichilite dal sorriso, da una filosofia di vita maledetta dalla benedizione del sorriso, del mai pen rai e del sanuk, l’idea che nulla importa e tutto va trasformato in gioco.
Ma il nero, a volte, riesce a diventare un colore. Si trasforma in modo di esprimersi. E’ accaduto nel movimento culturale del Bangkok Noir, rappresentato da Chris Coles, che cerca di trasformare in arte lo stile di vita underground di Bangkok.
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One night in Bangkok, di Chris Coles

Il nero, il Noir, è anche lo stile dei racconti raccolti da Christopher G. Moore in Bangkok Noir.
BangkokNoirNella sezione storie pubblichiamo la sua introduzione al libro. Potete accompagnarla con il blues dei Banglumpoo Blues di Bangkok. Il nero, alla fine, come il blues, è uno stato d’animo.

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